i gialli mondadori: Woolrich e la suspense jazz

Dentro la notte è il romanzo postumo ritrovato tra le disordinate carte di Cornell Woolrich nella stanza d’albergo in cui ha vissuto da semi-recluso alcolista all’ultimo stadio e completato da Lawrence Block. Romanzo di passioni contrapposte, dove l’odio e l’amore corrono intrecciandosi sul filo della follia e della suspense.

Prima ci fu la musica. Ecco l’incipit della storia, che di musica ne propone parecchia. La protagonista Madeline Chalmers si finge una songwriter per avvicinare la sua vittima Dell Nelson, nota cantante da night che riscuote un grande successo in città. Dell propina alla improvvisata scrittrice di canzoni una lezioncina su come si compone un brano. “Conosci quella canzone di Billie Holiday? Dio benedica chi se la cava da sé? Mi sconvolgeva il modo come la cantava. E non si limitava a interpretarla, sai. L’aveva scritta lei. Non componeva canzoni per mestiere, chi ha una voce simile non deve far altro che cantare, ma quella l’aveva scritta. E prima, aveva fatto un’altra cosa. – Cioè? – Aveva fatto quell’esperienza. Dio benedica chi se la cava da sé.” Ovviamente il riferimento è al noto brano God Bless the Child. Tanti altri sono i brani citati da Dell in questo libro utilizzato dai Gialli Mondadori per festeggiare nel 1987 il raggiungimento del volume numero duemila: tra gli altri Dardanella oppure Oh! Il titolo più breve del mondo, scritta da Byron Gay e intepretata dalle orchestre di Pee Wee HuntTed Lewis. My heart Stood Still di Rodgers and Hart, Diamonds are a Girl’s Best friend e nel libro è nascosta anche Wait ‘till the sun shines Nellie una vecchissima canzone di Harry Von Tilzer e Andrew B. Sterling.

E stiamo sul grande catalogo dei Gialli Mondadori, una vera miniera di spunti…

In Partita vinta di T. B. Black (The pinball murders), pubblicato dai gialli Mondadori nel 1951, il detective privato Al Delaney esce con la sigaraia di turno e la porta per night. Ovviamente vanno ad ascoltare musica: Quella sera portai in giro Betty in uno o due locali notturni della città, e poi andammo a finire all’Alabama dove un negro suonava magnificamente al piano. Suonava quello che piaceva a lui, non quello che desideravano i clienti. Eh ‘sti neri tutti ritmo e istinto: con la musica ci sanno proprio fare! Era la retorica in voga in America ancora negli anni Quaranta/Cinquanta che domina ovviamente anche la letteratura pulp.

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